C’era un tempo in cui l’uomo comunicava i propri sentimenti attraverso l’arte. Un’arte fatta di pura passione, pagata a volte con il proprio sangue, lo stesso sangue che oggi come allora scorre nelle nostre vene, mantenendo in vita questo straordinario essere, chiamato, Umano. DA VINCI ART è una reale testimonianza di ciò che l’Uomo può creare con le proprie mani, semplicemente plasmando la materia in arte.

Alberto Marconcini, alias Don Kam, nasce durante i tumultuosi anni 60. Cresciuto a Vinci, vicino Firenze, nella terra del Genio, Alberto artista creativo di animo gotico, trasforma i propri sogni in materia, spaziando, tra istallazioni, dipinti, effetti visivi e multisensoriali, graffiti e quant’altro; stimoli: l’oscura ed articolata propria fantasia, fedele compagna del suo viaggio vitale. Non ama le vie tradizionali ed i percorsi omologati del business, marketing, ecc., ma preferisce stupire con la sua outlawart, da lui definita ARTRA, mai scontata e sempre molto customizzata, rompendo costantemente tecniche e modi classici di creatività. La sua continua propulsione artistica porta sempre Alberto a percorrere terre inesplorate, calpestando cosi nuovi sentieri: dalla decorazione d’interni alla collaborazione di Brand internazionali, dalla scrittura alla recitazione, dalla musica ai comics …, sempre però supportato perennemente dalla sua visione primaria … “La personalizzazione”.
Alberto D.K. Marconcini

“All’Artista D.K. Alberto Marconcini.

Io, più di altri critici in Italia, mi sono spinto ad applicare un metodo che in Francia ha una lunga tradizione nei “Salons des Refusées”, nei quali fu possibile riconoscere, in tempi non meno difficili e non meno <>, artisti come Manet e Gauguin. Ora ho preso visione di migliaia di proposte, ben sapendo che altrettante e più non si rivelano o hanno altri, diversi canali. Il progetto “Premio Vittorio Sgarbi” ne seleziona alcuni, come una costellazione in un firmamento in continua espansione. Il diritto di esistere, per un artista, significa la possibilità di uscire dall’anonimato e dalla solitudine del suo studio. Garantisce un bene primario, costituzionale: il diritto alla creatività. Per conquistarlo non basta una semplice mostra; è necessaria una testimonianza, il riconoscimento di chi intenda scoprire le potenzialità di un artista e prenderlo sotto la sua tutela, descrivendone l’essenza della visione e dei pensieri.

La scelta del suo lavoro è un documento di esistenza e di impegno artistico.”
Vittorio Sgarbi
Critico e Storico dell’Arte
(Marzo 2021)

“Per un lavoro inatteso e sagace di citazione-ricreazione ci si rivolge ad Alberto D.K. Marconcini, autore di scritture e disegni su fogli ingialliti e inchiostrati all’antica, ma ironicamente anacronistici: “D.F: Mask” è dedicato a meticolosi studi anatomici, ma non di crani umani, bensì della maschera di Darth Vader (in italiano Dart Fener, già Anakin Skywalker), il potente Jedi passato al lato oscuro della Forza in Guerre Stellari, la saga cinematografica avviata da George Lucas nel 1977. Così come sono brillanti rivisitazioni degli studi naturalistici di Leonardo i fogli con “L’Acqua” e “Il Sole”, corredati da meandri grafici e da appunti scritti da destra a sinistra.”
Dottoressa Cristina Acidini
Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze
(Luglio 2019)
“Marconcini è nato artista esattamente 50 anni fa, ma ha scelto di restare anonimo, persino sotto pseudonimo, fino ad oggi. Si rigenera ogni giorno e ancora si interroga su cosa significhi essere artista: tutti lo sono? Ma quanti esprimono segni di originalità? Quanti riescono a realizzare un’utopia estetica e civile?
Marconcini può sembrare ma non essere per definizione un artista Fluxus, il movimento fondato da Maciunas e Beuys nel 1961, quando Alberto non era ancora nato; ma c’è in lui e nel suo lavoro un fluire dell’arte, vitale nel suo divenire.
Era solo un ragazzo negli anni Settanta, quando si affermava la neoavanguardia dei materiali fra memoria e antropologia; egli sembra ora ricercarne una sorgente reinventata nel suo territorio poetico.”
Alessandro Vezzosi
Critico d’Arte, Leonardista
(Febbraio 2017)